"I wanted to work in a zoo when I was six, then I wanted to hide myself in the mountains for the rest of my life when I was twelve "
"I have never wanted to be a president or a business woman, but I need a job (...)
"Dreams make one too heavy to wake up (...), this is more like a revolution, sorry, I'm just murmuring..."
Leggere questa schiva presentazione mi ha persuaso del suo fascino: "quando avevo sei anni volevo lavorare in uno zoo, poi a dodici ho deciso di nascondermi per sempre tra le montagne (...) Non ho mai pensato di diventare Presidente o una donna manager, ma ho bisogno di un lavoro (...) I sogni rendono pesante il risveglio, sembra quasi una rivoluzione, scusate, sto solo parlottando..."
E' o non è la premessa di una irresistibile fata furbina? Una maliarda delle montagne che mescola con indifferenza piccole icone fetish, poesia visuale, diari, istantanee di viaggio... tutti momenti intensamente compenetrati di presenza, di unità, tra la ricerca dello sguardo e la sua rivelazione...
ZO esplora il mondo con l'attenzione seducente e spiazzante del viandante. Poesia, ironia, distacco, sono queste le emozioni che caratterizzano il suo sguardo originale, un pensiero che lega inscindibilmente attenzione e sogno ad occhi aperti. Spirito impertinente, si diverte a sfilare dal sonno i sogni proibiti degli estranei ritraendo i preziosi momenti di resa di un'umanità irrequieta.
Anche se vuol farci credere di non essere una professionista, il talento è evidente. Se così fosse farebbe parte della larga schiera degli artisti timidi nascosti nel web, decisamente i miei preferiti...
Tra le foto postate nella sua galleria personale su "Flickr" vi segnalo volentieri quelle dei suoi viaggi.
Vedi Street of Strangers
brakis-altwan
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